Santa Cecilia vergine e martire
creatura di sogni
fatti di occhi semplici e incantati
dei mille mondi della poesia
Santa Cecilia, a Dio.
Sognatrice bambina affascinata
d’un ragazzino della tua età
anche lui bello e fresco sognatore:
ti ha fissata con un lungo sguardo
e non lo scordi più,
e sogni e parli e canti di lui solo
sempre di lui come gli innamorati
O ragazzina senza giovinezza
con un domani che non ha meriggio
ma subito un tramonto come il sangue
così rosso, che tu non puoi sapere;
hai gli occhi puri rilucenti come
le lucciole nelle sere di maggio
che vedevo nei prati da bambino
accanto alla chiesetta del paese
timide luci che non mandan ombra
intermittenti
a vagolare in cerca dell’amica
e, chiuse in mano, ancora palpitanti.
D’allora stai cantando a quel bel volto
e lui s’intona a te in un duetto
che dura da un mattino senza sera
fino a sempre.
22.11.2007